Felicità è trovarsi con la natura, vederla, parlarle. (Lev Tolstoj)
“Il mio prossimo è tutto ciò che vive”. Gandhi

venerdì 24 giugno 2016

L'albero del corallo

Meraviglioso questo albero, farebbe invidia anche al orto botanico!!

La coda di scimmia

Facebook mi ricorda le foto dell'anno scorso, un ricordo che io pubblico volentieri ;)

Meraviglia...

Foto trovata su facebook, nel gruppo  Garden Naturally  Group, che meraviglia...lì ci vorrei abitare :)

domenica 7 giugno 2015

Fiori di cactus

Sono i più belli...vi lascio oggi così, con un fiore, sono di questo periodo. 
Non ricordo di sicuro il nome del cactus, poi ritornerò o aspetto...voi :)
I fiori sono troppo belli, comunque, e la piantina è davvero mini-mini-mignon :))

lunedì 10 novembre 2014

I Sancarlini

Sancarlini - sono una specie di crisantemo e il nome fa riferimento al periodo della loro fiuritura,intorno alla festa di San Carlo (4 novembre).
Nelle culture extra europee, per esempio la orientale, in special modo quella giapponese, ma anche la cinese da dove provengono, invece i crisantemi, della quale i sancarlini si possono associare, hanno il significato simbolico di “fiori della vita” si credeva infatti che avesse la capacità di allungare la vita.

venerdì 19 settembre 2014

Minirose

Ritornano...anche se durano solo circa un anno, sono così belle che questo mese le ho riprese.
Per la loro coltivazione alcuni consigli che personalmente ho apprezzato molto - qui.
Famiglia: Rosaceae
Origini: Europa - Asia
Comprende specie cespugliose, sarmentose, rampicanti, striscianti, arbusti e alberelli a fiore grande o piccolo, a mazzetti, pannocchie o solitari, semplici o doppi, frutti ad achenio contenuti in un falso frutto (cinorrodo); le specie spontanee in Italia sono oltre 30, di cui ricordiamo la R. canina (la più comune), la R. gallica (poco comune nelle brughiere e luoghi sassosi), la R. glauca (frequente sulle Alpi), la R. pendulina (comune sulle Alpi e l'Appennino settentrionale) e la R. sempervirens.

I petali vengono utilizzati per le proprietà medicinali, per l'estrazione dell'essenza di Rosa e degli aromi utilizzati in profumeria, nell'industria essenziera, nella cosmetica, pasticceria e liquoristica. È una delle basi imma
Come pianta medicinale si utilizzano oltre ai petali con proprietà astringenti, anche le foglie come antidiarroico, i frutti ricchi di vitamina C diuretici, sedativi, astringenti e vermifughi, i semi per l'azione antielmintica, e perfino le galle prodotte dagli insetti del genere Cynips ricche di tannini per le proprietà diuretiche e sudorifere.
In aromaterapia vengono attribuite all'olio di rosa proprietà afrodisiache, sedative, antidepressive, antidolorifiche, antisettiche, toniche del cuore, dello stomaco, del fegato, regolatrici del ciclo mestruale.[4]
Le giovani foglie delle rose spontanee servono per la preparazione di un tè di rosa.
Vedi la rosa - simbolo - qui.
  E le mie foto con le piccoline rinvasate ovviamente e tenute fuori, sole e aria aperta :)

mercoledì 16 luglio 2014

Leontopodium nivale - stella alpina - Floare de colt - Edelweiss

Ritorno dopo un bel po' di...vacanza direi, ho avuto ospiti molto graditi e siamo stati assieme a loro come in una ...holiday :) Cambiando anche un po' stile di vita (esco di più, leggo di più) i blog ne hanno "risentito" ma allo stesso tempo spero avranno anche da guadagnare :)
C'è un fiore che non fa parte del mio piccolo garden ma è un fiore di cui ci hanno parlato da quando eravamo a scuola e ritrovandolo - per puro caso- ho avuto voglia di leggere un po' su di esso.
In romeno si chiama "floare de colt" e veniva descritto come un fiore molto raro che si trova in alta montagna. Quasi un miracolo, una fortuna per chi...lo trova :)
Altri nomi comuni/popolari: floarea reginei,albumeala,flocosele,albumita, flocosica, floarea doamnei, steluta.
 "Floarea de colt  in traditiea populara reprezinta un simbol al dragostei si se spune ca doar barbatii adevarati se catarau pe stincile ascutite pentru a culege aciasta floare si a darui-o iubitei sale.
 Remedii naturiste- avind o multime de componente foarte rar intilnite, exstracte din planta de colt se foloseste pentru prevenirea imbatrinirii, este un ingredient ideal pentru tratarea iritarii pielii  sensibile."
Atentie insa - declarata monument al naturii, specie protejata!

In italiano invece il nome comune è  "stella appenninica" ed il suo habitat viene indicato su creste pietrose, (anche su cuscinetti di Silene acaulis) tra 2000 e 2800 m.
 La stella Alpina è detta anche “fiore di roccia”.
Famiglia Asteraceae
Genere Leontopodium
Specie L. nivale
 Il nome del genere Leontopodium deriva dal greco leon (leone) e podium (piccolo piede) per la forma delle brattee lanose che circondano il gruppo dei capolini, che quando sono ripiegate in cima (nella specie alpina) ricordano gli artigli di una zampa leonina.
Periodo di fioritura: luglio - agosto.
In Italia lo si può trovare in Majella, Gran Sasso, Monti Sibillini, Pizzo di Sevo, Monte Greco, Monte Terminillo.
Una leggenda che mi è piaciuta di più (le altre le potete trovare qui):
 In un paese ai piedi della montagna viveva Berta la figlia bella quanto perfida di un borgomastro.
Hans, il giovane padrone di un mulino che sorgeva lì vicino si innamorò di lei.
La bella e malvagia Berta volle come prova d'amore l'acqua che sgorgava dalla roccia in cima alla montagna: si diceva che fosse protetta dai nani e che il loro re uccidesse chiunque volesse prenderla.
Per amore Hans affrontò ogni pericolo e scoprì che le acque del laghetto erano in realtà uno specchio di cristallo che proteggeva dei bellissimi fiori: le stelle alpine. Dopo averle raccolte venne scaraventato in fondo al precipizio dai bellicosi nani. Miracolosamente il fiore lo salvò e lui capì la crudeltà della ragazza di cui si era innamorato
e non la volle più:sposò infatti una fanciulla meno bella ma più buona di Berta

Altre curiosità:
La “rosetta” è un simbolo solare antichissimo, caratteristico delle aree d’influenza celtiche, e dunque presente nell’ambito dei popoli italici.
Ad esempio, durante le riprese effettuate sui Monti Sibillini, cuore dell’Appennino e sede delle tradizioni della Sibilla, ci siamo imbattuti spesso in questo simbolo. Talché potremmo sostenere con fermezza che la “stella alpina” potrebbe essere allo stesso modo anche una “stella appenninica”.


Nonostante l’aspetto faccia pensare il contrario, in realtà la stella alpina è una pianta proveniente da zone calde ed aride: la densa pelosità non serve a proteggerla dal freddo, ma dall’eccessiva traspirazione, lo stesso adattamento si trova in altre piante di zone aridissime.
E’ simbolo di coraggio per via dello sprezzo del pericolo; per raccoglierla infatti bisogna scalare vette impervie e osare andare oltre i sentieri battuti.

Da regalare a: un vero appassionato di montagna e di sport ad alta quota. Apprezzerà sicuramente!
Da non regalare a: quella vostra amica che detesta la montagna e trascorre tutte le sue ferie estive in località di mare.
Foto da net: